www.ILDISCOLOGORO.altervista.org
IL SITO SULLA FONOGRAFIA NAZIONALE ITALIANA
Addio,
mia bella, addio,
l’armata
se ne va,
e
se non partissi anch’io
sarebbe
una viltà.
La
spada e le pistole,
il
fucile li ho con me:
allo
spuntar del sole
io
partirò da te.
Il sacco preparato
sull’òmero mi sta;
son uomo e son soldato:
viva la libertà!
Non
pianger, mio tesoro:
ti
resta un figlio ancor;
in
esso ti consola
è
il figlio dell’amor.
Non è fraterna guerra
la guerra ch’io farò;
dall’italiana terra
l’estraneo caccerò.
Non
pianger, mio tesoro:
forse
ritornerò;
ma
se in battaglia moro
in
ciel ti rivedrò.
Alla mia tomba appresso
la gloria sederà
e invece del cipresso
un fior vi spunterà.
Quel
fior, idolo amato,
i
tre colori avrà;
lo
bacia e dì che è nato
in
suol di libertà.
L’antica tirannia
grava l’Italia ancor:
io vado in Lombardia
incontro all’oppressor.
Si
stracci il giallo e nero
simbolo
del dolor,
e
l'italiano altero
innalzi
il tricolor.
Saran tremende l’ire,
grande il morir sarà!
Si muora: è un bel morire
morir per la libertà.
Tra
quanti moriranno
forse
ancor io morrò:
non
ti pigliare affanno,
da
vile non cadrò.
Se più del tuo diletto
tu non udrai parlar,
perito di moschetto
per lui non sospirar.
Io
non ti lascio sola,
ti
resta un figlio ancor:
nel
figlio ti consola,
nel
figlio dell’amor!
Squilla la tromba… Addio…
L’armata se ne va…
Un bacio al figlio mio!
Viva la libertà!
* * * * * * * *